Il contesto di riferimento è caratterizzato da un modello di impresa agricola ligure che, in larga parte, ha rinunciato all’impiego di energia, in particolare nelle colture protette, in ragione degli elevati costi gestionali implicati dalle tecnologie tradizionali. Questa situazione ha implicato uno spostamento dell’indirizzo produttivo verso colture meno energivore ma che, non per questo, garantiscono uguale o maggiore redditività e che anzi sono potenzialmente maggiormente esposte alla concorrenza di paesi terzi.
La ricerca di minori costi di energia, in estrema sintesi, non è stata una garanzia di maggiore valore aggiunto. Anzi. Sul fronte dell’offerta di tecnologie, parallelamente, si è assistito negli ultimi anni ad un notevole ampliamento delle soluzioni disponibili che sarebbero in grado di garantire alle aziende agricole condizioni di accesso all’efficienza energetica o all’autoproduzione dell’energia necessaria a condizioni estremamente favorevoli. Tuttavia queste soluzioni sono normalmente proposte alle imprese agricole in maniera disorganica e senza una visione d’insieme che spesso crea diffidenza e disinteresse.
Il contribuire a risolvere in parte questo divario esistente tra domanda di soluzioni energetiche a basso costo e tecnologie/soluzioni dall’altro è l’obiettivo principale del progetto proposto. Per far ciò si intende puntare sulla possibilità di elaborare, presentare, illustrare e diffondere presso le aziende del territorio, attraverso la realizzazione di protocolli specifici, “pacchetti” di soluzioni tecnologiche, finanziarie ed organizzative adatte alle diverse esigenze colturali e alle diverse situazioni specifiche del territorio.